A Caserta un altro Dirigente Scolastico condannato per comportamento antisindacale

Il 21  novembre 2019  il giudice  del Lavoro del Tribunale di Santa  Maria Capua Vetere  ha dato ragione alla segreteria  della FLC CGIL di Caserta, patrocinata dagli avvocati Gianluca Corriere e Giuseppe Tescione, che ha citato la dirigenza di un Istituto Comprensivo della provincia per violazione dell’articolo 28 della legge 300/70. Il giudice, con accoglimento totale,  ha riconosciuto il comportamento antisindacale della dirigente scolastica e ha condannato l’Amministrazione resistente alla refusione delle spese di lite che liquida in complessivi euro 1.154,00 di cui euro 150,00 a titolo di spese, oltre Iva e cpa, come per legge con attribuzione e la pubblicazione della sentenza all’albo dell’istituto per sette giorni.

Fin dall’inizio la dirigente scolastica, conduceva relazioni sindacali improntate ad omissioni, informative parziali e tardive, sottraendosi al confronto di merito con l’organizzazione sindacale.

La FLC CGIL di Caserta, nonostante l’irrituale comportamento della Dirigente Scolastica ha continuato, a salvaguardia degli interessi dell’organizzazione sindacale e dei lavoratori, a tenere un comportamento coerente a difesa del personale della scuola e per l’affermazione del diritto dei lavoratori ad essere rappresentati nel confronto con la parte datoriale.

La dirigente scolastica, nonostante continue sollecitazioni persisteva in un atteggiamento ostativo mettendo in atto un comportamento delegittimante per la sigla sindacale, impedendo di fatto la partecipazione per la maggioranza della RSU e costringendo la segreteria della FLC CGIL di Caserta a ricorrere  in giudizio per chiedere la piena applicazione del CCNI .

Il Giudice del Tribunale di  Santa Maria Capua Vetere ha dato ragione alla FLC CGIL di Caserta e ha ribadito il ruolo della rappresentanza sindacale nell’istituzione scolastica delegittimato dal comportamento della dirigente scolastica, dichiarando l’antisindacalità del comportamento posto in essere dalla DS dell’Istituto Comprensivo  consistente nella violazione degli obblighi in materia di contrattazione integrativa relativamente all’adozione dei criteri per l’attribuzione del bonus ai docenti ai sensi della legge 107/2015 e nella violazione degli obblighi di informativa, anche in relazione alla proposta di formazione degli organici.

Questa sentenza è molto importante perché ribadisce il ruolo della rappresentanza sindacale e della contrattazione nell’istituzione scolastica come viene regolato dal CCNL e  costituisce un pronunciamento significativo perchè ribadisce che spetta alla contrattazione di istituto definire i criteri per la determinazione dei compensi riguardanti il bonus premiale introdotto dalla Buona Scuola, restituendo dignità al personale dell’Istituto che ha vissuto un anno scolastico caratterizzato da un clima conflittuale con il dirigente, continuamente alimentato a causa dell’assoluta volontà di non riconoscere e rispettare  il ruolo della rappresentanza sindacale.

 

La FLC CGIL  ringrazia tutti i lavoratori per il sostegno dimostrato alla RSU in questa occasione che insieme a tutte le altre RSU che con costanza e impegno danno voce agli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso la piena applicazione del CCNL.

Questa sentenza qualifica ulteriormente la nostra azione costante nelle scuole per l’affermazione dei diritti di rappresentanza, per il corretto svolgimento delle procedure interne alle istituzioni scolastiche e per la piena partecipazione dei lavoratori alle scelte collegiali e contrattuali.

La FLC CGIL auspica altresì che la Direzione Scolastica Regionale e l’ UST intervengano nelle Istituzioni Scolastiche ove non vengono rispettati le prescrizioni in materia, al fine di ridurre le conflittualità ed il ricorso agli organismi giudiziari.

Link sentenza pdf: comportamento antisindacale sentenza Tribunale Santa Maria C.V. 21 novembre 2019

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